23/03/08

squonk

Un altro giorno da ricordare.


Poche spiegazioni, in effetti. Potrei profondermi in complesse ed articolate spiegazioni, ma a beneficio di chi o di cosa? Il più delle volte quando spieghi qualcosa lo fai sempre a beneficio di qualcuno che in fondo non esiste. Lo faccio, dovrei scrivere, per amor di correttezza, ma credo che le persone comprendano comunque.

Comunque resta sempre un appunto per me, potrei lasciarlo nei drafts, ma anche questo non mi va in effetti.

Ha smesso di piovere ed ora mi ricordo che vorrei spendere qualche parola a proposito di un film che ho visto poco tempo fa, Lo scafandro e la farfalla. La cosa meravigliosa di film così, apparentemente tristi, è che poi alla fine non lo sono. L'ho trovato un film di grande speranza, meraviglioso. Sono sempre convinto che a questo mondo la speranza sia merce rara. Stavo per scrivere anche di poesia, ma la poesia si trova sempre dietro ogni angolo, così penso, così vedo. E non voglio andare dall'oculista. Chi vuole guarire da questa malattia?

A presto, un abbraccio

EdJ




18/03/08

Lift

Piccoli updates, piccole prosaiche scempiaggini.

L'idea è che alla fine -- dopo lunghe peripezie -- sono riuscito a scegliere gli HB per la piccola dot. Poi, come accade nelle migliori famiglie, ti fai un'idea. Forse ti innamori di quell'idea, poi scopri che non riesci a trovare questi piccoli oggetti, ma per fortuna esistono anche gli HB originali Gibson e di seconda mano non costano come una chitarra nuova, e forse quelli di cui gradisci maggiormente il suono hanno solo due cavi e quelli che ne hanno 4, di cavi, probabilmente starebbero meglio da un'altra parte. Con tutte quelle simpatiche storielle poi sulla natura del magnete, sul suono più delicato di questo o di quello etc etc. Sta di fatto che alla fine mi devono rispondere e da questa storia ho capito che alla fine:

a. spendi un sacco di tempo per capire cosa cerchi
b. quello che cerchi probabilmente non esiste
c. quello che esiste non si avvicina a ciò che vorresti
d. alla fine la scelta che farai sarà quella che comunque ti farà felice

Forse non conviene perdere troppo tempo nel decidere. Potrebbe essere tempo perso, anche se poi, in fondo, ti è piaciuto.


Con affetto infinito,

EdJ


14/03/08

Lift me up

Ho capito che in questo momento posso dedicarmi solo a questioni semplici.
Allora ho deciso di rispolverare la vecchia Epiphone dot (cherry red) e di dedicarle un po' di attenzioni. Cambio degli humbuckers (appena li trovo, due meravigliosi Seymour Duncan SH-1 '59, quattro cavi), cambio di tutti i potenziometri, switch & jack.
Un compitino semplice, vediamo cosa ne esce fuori
Ciao, a presto
EdJ

06/03/08

Deliri

Avrei voluto scrivere un post migliore, ma lascio questo qui in draft a decantare un poco. Sia per il fatto che mi sento una strana, prevedibile agitazione addosso, sia per il fatto che è tardi e di solito a quest'ora, gravida di stanchezza e di marzo, di pioggia a strappi che vien giù solo quando stai per prendere l'auto, vengono fuori solo scempiaggini. Queste cose da Primavera acerba, insomma.


Una cosa che ho capito di me, oggi, è che alla fine dei computer non me ne frega proprio niente. Chi mi conosce nel mondo di tutti i giorni probabilmente si metterà a ridere, perché ne parlo abbastanza, e fan parte del mio lavoro. Alla fine però -- e ce n'è voluto di tempo -- ho capito che per me sono solo oggetti, e di fatto non sono interessanti di per se stessi, sono interessanti solo per le cose che ci puoi o non puoi fare. Per ciò che puoi esprimere.

La rivelazione alla fine avviene quando ti metti a parlare con gente che veramente è fuori di testa per certe cose e ti accorgi che a te -- di tutto quanto questo -- non te ne frega assolutamente niente, non più di quanto ti possa interessare un frigorifero o una TV ad alta definizione. Tecnologie, strumenti. Non sei un idolatra, ecco. Dico fuori di testa con profondo affetto, ovviamente. Ma non condivido queste esaltazioni. O meglio, non le sento mie, tutto qui.

Fuori piove, continua questa pioggia a strappi. L'aria è fredda e umida, ma non è poi così spiacevole. Fa desiderare un po' di tepore, un poco di morbidezza, te li fa apprezzare quando ne cogli minime tracce in una sfumatura di voce, quando per telefono, poche parole rubate tra il labirinto automobilistico di un traffico a strappi, immagini un sorriso e cerchi di prendere l'uscita giusta del GRA, altrimenti poi passano kilometri prima di avere un'altra occasione di arrivare a casa.

E poi, quando la voce termina, quando finisce il riverbero dei baci, quando le gocce iniziano a disegnare le loro strane immagini sul parabrezza, ti metti a danzare per un istante. Perché la gioia non la sai contenere.

Sono così stanco che alla fine il post lo pubblico, e buonanotte ai suonatori.

Peace & Love. Forever.

EdJ