Che poi, alla fine, tra pranzoni tradizionali, i soliti pochi secondi per fare tutto e cercare di comprendere dove sei realmente, alla fine capita che qualche secondo di pausa, forse, riesci a prenderlo.
E riesci, tra un incontro con due amici pazzi scatenati, scambi di regali all'insegna della nevrosi più folle, sigarette fumate all'addiaccio, tra i 12 gradi della sera prima e gli 0.5 della successiva, tra prediche amoevoli e centrifughe, insulti, ingorghi stradali e pacchetti scartati. Dicevo riesci, riesci a trovare un istante, prima di cena, in cui ti metti lì, sul tetto di casa, ad osservare la nebulosa di Orione, ad osservare le stelle, la Luna ed i suoi crateri e marte.
C'è speranza ti dici, c'è speranza, dopo tanto tempo rivedi casa, un giorno di questi riuscirai a tornarci.
Un abbraccio, un saluto di cuore ed un milione di auguri. Anche se -- come sempre -- in ritardo.
Il cuore, specie se marziano, non sa cosa sia un calendario.
A presto,
EdJ
2 commenti:
Orione mi fa sempre pensare a Rutger Hauer che attende la morte come un angelo caduto. Anche se illibro era molto diverso. Anche se a lui Marte non è che piacesse granchè.
Tanti auguri, in ritardo :-)
Il libro era molto diverso si, concordo... e Marte, beh era un espediente letterario, come in questo caso.
Però la nebulosa di Orione è meravigliosa.
Grazie del passaggio cara L, a presto :)
EdJ
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