Ieri sera, di ritorno da Milano, vedevo questi grandi serpenti illuminati, per chilometri e chilometri, su sfondo nero, la campagna di notte. Lunghe linee dritte, che variano con lenta regolarità, il colore bianco con una lieve dominante tiepida, luce al tungsteno.
Visto dall'alto è sempre tutto meraviglioso, a 25000 piedi le tristezze e le miserie umane diventano insignificanti. Diventano solo un paesaggio suggestivo
Ciascuna di quelle luci rappresenta una o più coscienze, in coda per il rientro in città, una individualità, un turbinio di pensieri e di emozioni, e di lassù mi veniva in mente quanto spreco di umanità sia questo mondo, così polverizzato. Questa striscia unica, meravigliosa, quasi un essere vivente, composto da migliaia di piccole monadi lievemente interagenti.
Fuse ed integrate a distanza, isolate da vicino.
Non so, non mi va di trarre nessuna conclusione, non ho voglia di pontificare, è solo un'immagine. Quasi come un post di servizio
A presto,
EdJ
2 commenti:
Ma te l'ho mai detto che il tuo modo di scrivere mi ricorda da morire quello di Michel Hoellebeq............
.... e guarda che è un complimentone!!!!!!!
Non ricordo con precisione, ma credo che tu me lo abbia detto. Ho solo un vago ricordo del ricordo.
Ma è tardi, mi soffermo sull'idea del complmento e ti ringrazio.
Fa piacere :)
Ciao cara, a presto
EdJ
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