29/04/08

Per una amica distante

Mia Diletta,

avrei voluto scriverti qualcosa di meraviglioso e raffinato, etereo e sublime. Filosofico.

Ci ho provato, senza riuscire. Le parole sono sopravvalutate.

Non so perché, ma ti voglio bene.


p

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche io penso che le parole siano sopravvalutate.
E le uso decisamente troppo. Soprattutto ora, in cui qualcuno m'ha offerto il conforto di parole come se potessero lenire la mancaza di emozioni. Delle emozioni che vorrei io, perlomeno.

Fonderò un'associazione di logorroici pentiti per un silenzio consapevole! ;-))

Random J. Blogger ha detto...

Allora voglio essere un socio.

So Ciò (per citare Elio ELST)

Besitos,
EdJ

PS Sono a Rm sti giorni, se ti va un caffé...

Anonimo ha detto...

dici a me ? :°)

Random J. Blogger ha detto...

No tmm, in effetti non stavo esplicitamente pensando a te quando ho scritto, ma prima di pubblicare il post ho capito che in effetti avrei voluto dire le stesse cose a tante persone che conosco, alle quali voglio bene e che -- per un motivo o per un altro -- son sempre distanti.

Stavo pensando ad una persona abbastanza sfortunata che ho conosciuto di striscio due anni fa e che si trovava in una situazione molto dolorosa.

Penso che ogni tanto ci troviamo tutti in situazioni del genere e questo ci fa sentire soli oltre misura, ma a volte non è vero al 100%, e che a volte hai voglia di stare vicino anche a chi non conosci, perché lo stare male non lo auguri a nessuno. Questo perlomeno vale per me...

Alla fine son sempre parole comunque.

Sopravvalutate :)

Ciao, baci da Belfast
EdJ