Sono fuggito in fretta e furia dal paesello ieri, il traffico di venerdì mattina mi ha convinto a scegliere la Via Flaminia. Tra un trattore e l'auto di nonno, il Soratte ed una telefonata al chitarrista più pazzo del west ce l'ho fatta.
Poi, per eccesso di fioriture, o forse per la mancanza della moto, sono dovuto ritornare a Roma, che è stata uno spettacolo impressionante in questi giorni. Specialmente questa mattina.
Adoro Roma la domenica mattina alle 8, di Primavera.
La adoro così tanto che alla fine ho dovuto comperare un quadernino con un disegno di Keith Haring sulla copertina, un libro di Ray Kurtzweil "La singolarità è vicina" ed un altro dal titolo "Il silenzio tra due onde". Troppo tosto come titolo per lasciarlo lì. Sembra che le onde la facciano da padrone in questo periodo storico, ma la cosa più affascinante è sempre provare a contrastare questo piccolo cinismo bieco e da quattro soldi che anima i discorsi di tante persone. Avrei dovuto scrivere ragionamenti, ma credo siano sinonimi alla fine.
Riguardo alla singolarità credo che, per come è definita, non si avvererà presto. O meglio è già accaduta e non ce ne siamo accorti. Però questi son solo giochi di parole, vorrei capire che cosa ha potuto scrivere un genio come Kurtzweil in quasi 600 pagine di libro. Poi magari controbattere ;-)
Per ora cerco qualche fetta di prosciutto nel frigo e mi metto ad ascoltare anche io il silenzio tra due Onde.
A presto,
EdJ
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